Motivare i dipendenti e riuscire a mantenere la motivazione nel tempo è importante quanto trovare personale competente.
Motivare i dipendenti è un fattore importante perché permette alle aziende di raggiungere obiettivi più grandi e più velocemente. È infatti lo spirito di collaborazione all’interno del team la chiave per il successo di ogni azienda.
Per motivare i dipendenti non puoi agire a caso
La motivazione di dipendenti e collaboratori non nasce per caso e non può essere instillata solo con pacche sulle spalle, frasi del tipo “Siamo tutti una famiglia” o minacce più o meno velate.
La motivazione si crea soprattutto con la coerenza delle proprie azioni, con l’esempio della positività e con la passione per il proprio lavoro.
La sfida motivazionale appare difficile ma non esistono alternative.
Il denaro non è una motivazione sufficiente
Il denaro non è una motivazione sufficiente: una persona, anche se pagata molto, produrrà risultati modesti se priva della spinta motivazionale e della voglia di arrivare per sé stessa ancor prima che per l’azienda.
Migliaia, milioni di individui lavorano […]. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia […] costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.”
Conosci i tuoi dipendenti
Se motivazione i dipendenti è una strategia che vale per tutte le aziende, i manager delle PMI, rispetto a quelli delle grandi compagnie, hanno il vantaggio di conoscere personalmente i lavoratori, le famiglie, le storie, le ambizioni e le difficoltà e queste sono informazioni preziose che un datore di lavoro o un dirigente può utilizzare per creare motivazione, fidelizzazione, gruppo.
Purtroppo pochi manager valorizzano tali risorse e il risultato è che la comunicazione e i rapporti interpersonali si complicano.
I dipendenti sono i migliori clienti ma vengono trattati come fossero invisibili: condividi con il personale le nostre gioie, e i nostri successi e non come spalla su cui piangere (ho visto anche questo).
I tuoi dipendenti ti guardano e giudicano: sanno che da te e dalla dirigenza aziendale dipende molto del loro destino e sanno distinguere la coerenza dell’agire dalle grandi promesse fini a se stesse.
Un esempio
Un imprenditore del settore laniero, un paio di anni fa mi disse: “In questi momenti di crisi, quando entro in produzione, vedo gli sguardi dei miei operai. Sguardi che cercano fiducia, speranza e io penso come loro hanno contribuito alla mia ricchezza in passato oggi è il tempo che io restituisca loro parte di ciò che mi hanno dato e cerco di trasferire serenità e passione.”.
Come motivare i dipendenti?
Per motivare il tuo personale molto dipende dalla tua onestà intellettuale e dalla capacità empatica, ma può essere d’aiuto ricordare 4 semplicissimi modi di trasformare le informazioni sui dipendenti in una strategia motivazionale:
1. Garantire un ambiente di lavoro positivo
Conflitti o politiche interne creano un ambiente di lavoro sgradevole e tu sei l’unica persona in grado di risolvere tali situazioni. Ascolta le persone e agisci di conseguenza per dimostrare l’attenzione nel creare un ambiente di lavoro piacevole.
Comincia pensando al tuo modo di agire e non dare colpe agli altri e considera che dove c’è condivisione si forma sempre un gruppo coeso che, tra l’altro, sa enucleare da solo le mele marce. Limitati all’ ascolto, alla gestione della comunicazione e a produrre le azioni necessarie per migliorare clima interno senza cedere alle rivendicazioni strumentali di alcuni.
2. Promuovere il lavoro di squadra
Assicurati di aver ben chiari gli obiettivi che l’azienda vuole perseguire e assicurati che i dipendenti capiscano l’importanza del loro ruolo per il successo dell’azienda. Nelle conversazioni con i dipendenti rafforza il concetto che l’azienda è una squadra (non una famiglia) e che una vittoria dell’azienda è una vittoria di tutti.
Per dimostrare questo assicurati che tutti condividano i valori e i successi dell’impresa anche con piccoli gesti come offrire il pranzo o fare un brindisi con tutto il personale dopo la firma di un affare importante. Oppure altre piccole cose.
3. Escogita soluzioni creative per gratifiche e incentivi
Come detto i soldi non sono l’unico strumento per motivare i dipendenti a lavorare di più e meglio.
Ad esempio, nell’azienda potrebbe esserci una neo-mamma interessata a un orario di lavoro flessibile o all’opportunità di lavorare da casa un giorno alla settimana.
Oppure, un venditore potrebbe aver passato lunghi giorni per portare a termine un affare importante e preferirebbe avere un po’ di tempo libero anziché un bonus.
Questi sono degli esempi messi in pratica in aziende per le quali faccio consulenza e ce ne sarebbero altri.
Cerca di usare la fantasia e sappi che gesti di apprezzamento nei confronti dei dipendenti sono ottime spinte motivazionali e come la flessibilità dimostrata nel venire incontro alle esigenze del personale.
4. Offrire opportunità di formazione e crescita
Consentire ai dipendenti di acquisire nuove competenze e coltivare interessi particolari è in molti casi una delle strategie più efficaci per motivarli e ottenere al tempo stesso dei vantaggi per l’azienda.
Un paio di esempi:
- l’area manager che otteneva risultati da minimo sindacale ma capita la sua propensione analitica e diventato punto di riferimento strategico per l’analisi dei prezzi e nella gestione dei dati commerciali.
- un giovane magazziniere che voleva fare il venditore e dopo un periodo di formazione oggi è un venditore di successo.
Puoi cominciare a raccogliere informazioni utili per motivare i dipendenti già durante i colloqui di lavoro informandoti sugli interessi e le propensioni dei futuri assunti.
Di esempi posso portarne moltissimi ma sono sicuro che anche tu abbia avuto esperienze simili e puoi raccontarle nei commenti in fondo al post.
Definizione (e monitoraggio) degli obiettivi e delle prestazioni
Per determina le strategie per motivare i dipendenti, è necessario individuare gli obiettivi sui quali focalizzare la motivazione.
Per capire le esigenze del personale può bastare una chiacchierata informale su quali obiettivi ci aspettiamo che raggiunga e su cosa possiamo fare per aiutarlo a soddisfare le sue aspettative.
Quando avrai le informazioni necessarie è opportuno che tu le trascriva in modo da avere sempre a disposizione un quadro preciso di quali siano le aspettative e poter verificare i risultati futuri.
Ricorda che i dipendenti potrebbero essere intimiditi da termini come “revisione delle prestazioni” (performance review) quindi usa questa terminologia da grande industria con parsimonia ma ci sono tante valide ragioni per affrontare 1 o 2 volte all’anno un confronto approfondito sul lavoro che ogni dipendente sta svolgendo. Durante questo controllo cogli l’occasione per analizzare i traguardi raggiunti e stabilire nuovi obiettivi.
Come fare il confronto con i dipendenti
Il confronto potrebbe svolgersi in base ai seguenti punti:
- Obiettivi e traguardi delle prestazioni
- Sviluppo di competenze e conoscenze
- Processi e metodi
- Suggerimenti
Se ti può interessare ho pronti dei modelli di revisione delle prestazioni sul lavoro: scrivimi la tua mail nei commenti e te li invierò per posta.
Conclusioni
Posso personalmente portare esempi di aziende di diversi comparti che hanno avuto successo e lo mantengono proprio operando sulla motivazione del personale.
Scrivi il settore ne quale operi nei commenti e ti farò qualche esempio.
Per approfondire
Nel mio libro “Il segreto per vincere le sfide dell’economia globale” edito da Franco Angeli ho scritto diverse tecniche per motivare i dipendenti e strategie per fare del team working l’arma vincente della tua azienda.

Renato Tonon
Formatore e coach di manager e reti vendita in importanti aziende nazionali e PMI, con esperienza speciale nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.Autore di libri e corsi sulla vendita, sul management, sul team working e sulla comunicazione.
Ha collaborato con l'università di Padova.





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Buongiorno,
Sono un medico pediatra che lavora per un centro medico associato che vorrebbe creare un ambiente ancora più positivo e sicuro per l’Equipe di infermiere ed assistenti medico, sono interessata ad un modello di performance review.
Ho trovato molto istruttivo il suo articolo ed estremamente chiaro
Cordialmente
Dr Eva Belotti
Buon giorno Dr.ssa Belotti, grazie intanto di quanto mi ha scritto, commenti positivi sono sempre gratificanti e di stimolo.
Sul mio blog ci sono diversi articoli sul team working e sul pensiero positivo che sicuramente possono esserLe utili.
Le scrivo il mio indirizzo e-mail renato.tonon@risorsemercato.it nel caso volesse contattarmi personalmente.
Mi permetta di suggerirLe un’idea: anziché scrivere “vorrei” dica “Voglio!”. Il pensiero forma!
Con cordialità.
Renato
Buongiorno Dr. Tonon,
Ho letto con interesse il suo articolo sarei interessato a ricevere quanto da Lei proposto.
Cordiali saluti
Giovanni Manzotto
Buon giorno signor Manzotto, il libro “Come vincere le sfide dell’economia globale …” è esaurito.
Tuttavia, se Lei è un capo, un manager che ha collaboratori le suggerisco il corso “Manager Easy che
può scaricare direttamente dal mio sito http://www.risorsemercato.it
Grazie
Salve lavoro in un azienda di assemblaggio cornici da appendere foto,per capirci….il problema è che c’è un assenteismo del 20 % in più le donne più anziane producono poco e non hanno interesse nell insegnare ai nuovi arrivi ,maggior parte giovani con poca voglia di lavorare…..e com il pensiero tanto lavorano gli altri x me.
Avrei bisogno di qualche consiglio.
Gentile Eva,
l’assenteismo è spesso sinonimo di scarsa motivazione delle persone oppure può dipendere da una direzione troppo permissiva o da tutte e due contemporaneamente.
Da una prima lettura questa seconda tesi potrebbe essere rafforzata dal fatto che le operaie producono (lavorano) poco. Va da se che in questo clima le più giovani si adeguino all’andazzzo generale e al modello negativo delle più anziane.
Infine è normale che, in presenza di una bassa cultura professionale, i dipendenti di lungo corso siano restii ad insegnare alle giovani leve, perché le anziane temono di perdere il potere della conoscenza e quindi di non essere più indispensabili e quindi sostituite.
In ogni caso, scusi la franchezza, il problema è il capo che non esercita una corretta leadership. Paura?
Infine, in assenza di un radicale cambiamento, l’assunzione di nuove risorse anche se capaci, verrebbe vanificata dal clima generale.
Salve,
bellissimo articolo.
Sarei interessata a modelli di revisione delle prestazioni sul lavoro.
Potrebbe inviarmeli?
Grazie mille
Lisa
Intanto si chiede per favore. Tonon