Manager non ci si improvvisa

Essere Manager è splendido quando tutto fila liscio ma il vero manager lo si riconosce nei momenti di difficoltà. Purtroppo per acquisire le capacità per gestire i momenti difficili serve tempo.

C’è una cosa che mi mette in crisi: costatare che la maggior parte delle persone, anche con responsabilità gestionali, vuole realizzare in 3 minuti ciò che richiede studio e anni di esperienza.
In 3 minuti posso offrirti la soluzione di un problema (se possibile), ma non è possibile fare formazione manageriale e inseminare esperienza e knowledge richiesti per la professione di manager in poche sedute di coaching.

La conoscenza non è una pillola!

Se pensi che la conoscenza si possa ottenere con la stessa facilità con cui assumi un’aspirina abbandona tranquillamente questa lettura, ma prima di farlo chiediti:

  • Mi sono mai chiesto e ho mai scritto su un foglio quali sono i compiti del manager?
  • Ho chiaro cosa vuol dire essere manager?
  • So qual è la prima funzione sociale a cui deve adempiere chi dirige?

I manager esistono per gestire il cambiamento e per farlo hanno bisogno di aver chiari i loro compiti, conoscere quali capacita devono possedere e con quali strumenti possono operare.

Rileggevo in questi giorni un libro di 15 anni fa “Il management della società prossima ventura” scritto da Peter Drucker, uomo conosciuto in tutto il mondo per la sua conoscenza del management e consulente di molte grosse aziende e governi e ho capito che sarebbe bastato studiare questo libro e molti sarebbero rimasti meno sorpresi e spiazzati dalla crisi economico sociale dilagata nel mondo dal 2008.

Poi il mio pensiero è andato a un altro libro, recentissimo “L’età del caos” di Federico Rampini nel quale viene descritta in modo eccellente la situazione mondiale attuale e come sia totalmente diversa e nuova rispetto a soli 4/5 anni fa.

Nella mia lunga attività di consulente e di formatore di management e di venditori* ho realizzato che il manager deve adempiere ad almeno 7 compiti fondamentali, deve possedere non meno di 14 capacità e può avvalersi, oltre agli strumenti tecnici, di almeno 9 strumenti.

Li conosci tutti?

Non voglio farti l’elenco della spesa o dirti cosa fare (trovi tanti spunti nel blog, nei miei libri e nei video del mio canale YouTube) ma voglio porti alcune domande:

  • Quanto è importante per un manager la cultura manageriale?
  • Quanto tempo dedichi alla lettura di testi di management?
  • Qual è stato l’ultimo libro sulla direzione aziendale che hai studiato?

Ecco, questo è un assaggio di conoscenza e le risposte che hai dato sono l’esito del test!
Senza la conoscenza professionale non si sopravvive e una spia di quanto sei in apnea è dire a te stesso e agli altri: “Non ho tempo!”, “Sono sotto stress!”, “Non so cosa fare ne come farlo!”, “Gestire il personale è difficilissimo!”.

Concludo con un ultimo pensiero:

il quoziente intellettivo dell’azienda è la misura in cui il gruppo sa condividere le informazioni in modo semplice ed esteso; è il modo in cui ognuno è in grado di sviluppare le idee degli altri; è l’uso migliore dell’apprendimento individuale e dello scambio di idee.

Tu sai come aumentare il livello del quoziente intellettivo della tua azienda?

Se lo sai vai sulla pagina Facebook di Risorse&Mercato e scrivi un post per condividi la tua esperienza con la nostra community.

Nella vita non è tanto importante capitalizzare i propri successi. Quanto saper approfittare delle proprie incapacità.

 

 


 

*: il manager è un venditore di idee