Nel 2012 sono stati licenziati 13.000 manager (20%) e solo la metà ha trovato una nuova occupazione manageriale. Fai attenzione perché sto per dirti come puoi rimediare al fatto di essere un manager senza lavoro.
Essere senza lavoro è un dramma per chiunque a qualunque livello sociale ma per noi manager, abituati a gestire persone e capitali con efficienza e velocità, i rischi legati alla disoccupazione possono essere anche di tipo fisico oltre che psicologico e economico.
Essere un manager disoccupato deve essere una situazione temporanea e ho pronti dei consigli che ti permetteranno di avere l’atteggiamento giusto mentre cerchi un nuovo lavoro.
1° Suggerimento
Non rimanere con le mani in mano.
I motivi perché un manager senza lavoro debba continuare a essere attivo sono diversi:
- tenere la mente occupata. Rimuginare su eventuali errori che sono stati fatti non fa bene allo spirito. E se non hai fatto errori ma ti hanno comunque licenziato è pure peggio.
- mantenere allenato lo spirito curioso. Ogni manager ha innato il desiderio di ricerca e rimanere senza lavoro potrebbe smorzare l’entusiasmo della scoperta. Fai qualcosa di stimolante e non deve essere necessariamente legato al tuo settore: puoi scrivere un libro, imparare un’altra lingua straniera o fare quel corso di cucina che avresti sempre voluto fare.
- dimostrare di avere stimoli. Questa non serve a direttamente a te ma a chi ti farà il prossimo colloquio di assunzione durante il quale potrai parlare di ciò che stai facendo e non di ciò che hai fatto prima di rimanere senza lavoro. L’impatto sul responsabile alle risorse umane sarà sicuramente diverso. Per trovare aziende che stanno cercando una figura come la tua puoi cercare su siti specializzati come Jooble.
2° Suggerimento
Non rinunciare e continua a giocare la partita.
Talvolta, anche attraverso i social network – (LinkedIn e Facebook, vengo a contatto con manager che hanno perso il lavoro ma che malgrado il loro profilo manageriale sia splendido tengono un atteggiamento dimesso, triste, quasi da “Fra Galdino”.
Da manager hai affrontato problemi e preso decisioni impegnative con fermezza e capacità, ora sei di fronte a un nuovo problema, affrontalo con lo spirito che sai di avere e non in modo rinunciatario.
Devi farlo innanzitutto per te ma anche perché chi fa i colloqui di lavoro vede l’entusiasmo e lo apprezza.
Compito del manager è gestire il cambiamento prima che sia il mercato a farlo e quanto sopra ne è la dimostrazione.
3° Suggerimento
Sfrutta le tue capacità di interazione. Fai PR.
Avrai già sentito dire: “Viviamo in un mercato che è come una giungla.”
È vero il mercato, anche quello del lavoro non ha più delle regole precise ma in questo contesto un manager ha più di altri la flessibilità, capacità di interazione e abilità di comunicazione e conosce molto bene i suoi compiti e i segreti per portarli a termine con efficienza.
Le competenze a cui mi riferisco vanno oltre le conoscenze tecniche e si identificano in:
- Comprendere il contesto con precisione
- Conoscere davvero le capacità richieste al manager e i suoi compiti
- Sviluppare il modello che caratterizza i leader eccellenti, come la gestione del tempo, il processo decisionale, la gestione dei gruppi di lavoro.
4° suggerimento
Proponi un contratto a tempo determinato
So che il posto fisso e la sicurezza che offre sono l’aspirazione di molti ma sappi la ricerca di un contratto a tempo è sempre più diffusa anche tra i manager e ha diversi vantaggi. Ti porto qualche dato:
- in Italia il 10% dei manager è a tempo determinato e questa percentuale sta aumentando. I manager a tempo hanno una retribuzione fino al 10% più elevata e hanno anche l’opportunità di ampliare la propria esperienza lavorativa in diversi ambiti.
- Proporre un contratto da manager a tempo ti darà 2 vantaggi:
- Dimostrare di voler far capire il tuo valore prima di avere un contratto a tempo indeterminato
- Un vantaggio competitivo rispetto ad altri manager in cerca di lavoro che chiedono contratti a tempo indeterminato basando la richiesta solo sul loro curriculum.
- Non è un suggerimento dedicato solo ai più giovani: il numero di manager al di sopra dei 50 anni che lavora con contratti temporanei sta progressivamente aumentando e ora tocca il 7 %.
Pensa che 4 manager internazionali su 5 valutano l’esperienza di uno o più contratti a tempo determinato in modo molto positivo. Tra i motivi che spingono molti manager a ricoprire posizioni a tempo determinato ci sono: sviluppare il proprio network professionale (76%), fare esperienza all’estero (72%), ampliare le competenze professionali con progetti diversi (68%).
La necessità di restare occupati anche durante i periodi di incertezza economica c’è ed è al 71% (vedi 1° Suggerimento).
Tra i motivi che portano le aziende a cercare manager a tempo c’è la realizzazione di progetti specifici (38%) ma le aziende cercano manager con contratti flessibili anche per mansioni che potrebbero diventare a lungo termine come sostituire manager in congedo/pensione (42%), implementare la ristrutturazione aziendale (37%) e ovviare a inattesi picchi dell’attività (28%).
(fonte Executive Manager di Michael Page via NinjuaMarketing).
ATTENZIONE
Nella mia esperienza professionale riscontro spesso nel manager senza lavoro poca umiltà e molta approssimazione, poco studio e scarsa propensione manageriale.
Una prova?
Quando un manager si lamenta perché ha poco tempo, perché il giorno dovrebbe avere 27 ore o che usa i condizionali “bisognerebbe” e “se” vuol dire che:
- sono gli impegni che gestiscono lui e non viceversa
- che cerca colpe e risposte fuori di sé stesso.
Quindi
I manager che hanno questo tipo di atteggiamento incappano in queste 2 valutazioni:
- se non hanno tempo vuol dire che non hanno più spazi di crescita
- se cercano altrove le risposte vuol dire che non è più un dirigenti ma dipendenti.
Quando ti rapporti con altre persone fai attenzione a questo aspetto, soprattutto se sei alla ricerca di un lavoro e stai parlando con gli addetti delle risorse umane.
Conclusioni
Io ogni mattina, da oltre 30 anni, mi chiedo quale diritto abbia di esistere nel mondo del lavoro e per continuare a esserci cerco di conquistare il mio spazio agendo nel modo migliore e intellettualmente più onesto.
A te è mai capitato di perdere il tuo lavoro di manager? Come hai reagito?
Scrivi nei commenti la tua storia e se hai qualche domanda falla pure, risponderò personalmente a tutti i messaggi.

Renato Tonon
Formatore e coach di manager e reti vendita in importanti aziende nazionali e PMI, con esperienza speciale nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.Autore di libri e corsi sulla vendita, sul management, sul team working e sulla comunicazione.
Ha collaborato con l'università di Padova.





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Ho letto attentamente i suoi consigli ma le assicuro Sig. Tonon non basta.
Il Paese è in recessione e specie nel Centro Sud dove vigono ancora i Padroni delle Aziende non delegheranno mai ad un Manager Temporaneo i loro affari.
Saluti
Gentile Antonio, grazie della sua attenzione. Sicuramente ciò che Lei afferma è vero, penso però che sia comunque una visione parziale. Il prisma ha sempre molte facce.
Padroni d’azienda che non hanno capacità di delega hanno un grosso problema, molti per questo sono falliti o falliscono. Tornando a quanto mi dice consideri di partire da sé stesso, descriva quali sono le caratteristiche positive, le conoscenze e le capacità professionali che si riconosce e le metta in relazione alle esigenze del mercato. Fatto ciò cominci a lavorare sul suo personal branding (sul mio sito trova una letteratura a proposito del tema) e comunichi al mondo (mercato) la sua “reputazione” di valore. Non mollare mai e non si concentri sulla recessione è solo un problema per chi è mediocre.