Saggio di Francesco Delzio: ‘L’era del lavoro libero’

Il lavoro libero è un’utopia per il 70% delle persone che lavorano

L’editore Rubbettino ha da poco pubblicato un interessante saggio di Francesco Delzio: ‘L’era del lavoro libero’

Nel libro si sostiene che il mondo del lavoro oggi è di fronte ad una nuova “curva della storia”.

Una rivoluzione che investe il nostro modo di lavorare, il rapporto tra occupazione e vita e la gestione del fattore umano da parte delle aziende. Sullo sfondo, la possibilità di realizzare
finalmente in Italia un’economia della Partecipazione, che offra ai lavoratori la possibilità di un coinvolgimento rispetto ai destini della propria azienda. E questi fenomeni così diversi,
analizzandoli ci faranno si scoprire che hanno, tra loro, un fondamentale punto in comune: la caduta dei vincoli di tempo, spazio e organizzazione.

L’autore sostiene che stiamo entrando in una nuova fase storica: l’era del lavoro libero.

Un nuovo paradigma, in cui viene meno un luogo di lavoro fisico esclusivo, dove si affermano modelli di lavoro ibridi fatti di connessioni e dove non esiste più il lavoro della vita, ma una serie di
lavori, svolti anche in contemporanea, in una dinamica fluida e flessibile come peraltro è la nostra vita; eliminando o riducendo di molto la contrapposizione netta tra lavoro, cura della famiglia e
gestione del tempo libero, perché il lavoro sarà/è sempre meno il “sovrano assoluto” delle nostre vite. Mentre l’antica guerra tra profitto e salario verrà meno, perché imprenditori, manager e
lavoratori saranno/sono sempre più protagonisti di un progetto comune e, non ultimo, perché i lavoratori saranno/sono chiamati ad essere sempre più imprenditori di sé stessi e del
proprio tempo. Questo secondo Francesco Delzio!

Riflettendo su queste tesi sento di condividerle solo in parte.
In Italia ci sono dai 23 ai 26 milioni di persone che lavorano (i dati diversi dipendono dalle fonti diverse che ho consultato: Inps e Eurostat), questo numero comprende operai (pubblici e privati),
impiegati (pubblici e privati), lavoratori autonomi, liberi professionisti, artigiani, ecc..
In questo numero ci sono tuttavia persone la cui presenza sul luogo di lavoro è indispensabile, circa il 70%, mentre solo il 30% può lavorare in ambienti diversi dal luogo di lavoro: quindi il
modello prospettato dal Dr. Delzio ovvero la caduta dei vincoli di tempo, spazio e organizzazione riguarda una minoranza. Tutt’al più gli alti potranno contare su orari flessibili, ma
nulla più.

Relativamente a una possibile Partecipazione, che offra ai lavoratori la possibilità di un coinvolgimento rispetto ai destini della propria azienda sicuramente è possibile, ma non sarà mai
possibile che essi possano decidere sul futuro dell’azienda in cui lavorano.
Come consulente di direzione posso tranquillamente affermare, detto in estrema sintesi, che i processi decisionali del management o della proprietà avvengono con grande riservatezza e
anzitempo rispetto alla comunicazione ufficiale.
Piuttosto, sono convinto che si possano formare tutti i lavoratori dipendenti all’acquisizione del concetto di essere imprenditori di sé stessi e quindi delle loro azioni. Infatti ho sempre creduto che
ogni individuo è un’impresa a se stante, ma anche, che in ogni ognuno di noi è dipendente variando solo la natura del capo che può essere il titolare, il direttore oppure il mercato.


Renato Tonon - Titolare di Risorse&Mercato

Renato Tonon

Formatore e coach di manager e reti vendita in importanti aziende nazionali e PMI, con esperienza speciale nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.
Autore di libri e corsi sulla vendita, sul management, sul team working e sulla comunicazione.
Ha collaborato con l'università di Padova.

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