L’immaginazione è più importante del sapere
Albert Einstein
L’immaginazione è l’elemento chiave della creatività, la creatività la chiave dell’innovazione e l’innovazione la chiave del successo.
Nel mondo produttivo vince chi è più creativo ed innovativo ovvero chi sa proporre, prima degli altri, soluzioni diverse, nuove e migliori. Ciò vale anche nella vendita e per il venditore!
Immaginare, per un cliente, un nuovo modo di comunicare, un nuovo approccio o soltanto un nuovo modo di soddisfare le sue esigenze, vuol dire creare una nuova vendita; una vendita magari più efficace, in grado di farci meglio accettare e distinguere nel mercato. La vendita più affascinante e stimolante trae la sua origine dalla nostra creatività, dalla capacità d’immaginare situazioni e soluzioni sempre nuove, diverse per suscitare interesse ed efficaci per dare risposte concrete e positive.
Alcuni esempi:
- Clarence Birdseye, durante un viaggio in Canada, osservò che alcuni pesci si erano congelati naturalmente per poi scongelarsi. Prese in prestito l’idea dalla natura e creò l’industria degli alimenti surgelati.
- Un giorno un acuto osservatore del 1900 notò che dovunque c’erano le penne (quelle per scrivere) occorreva anche l’inchiostro. Perché non cercare di unire le due cose in un unico oggetto? Nacque così la stilografica.
Per molto tempo il venditore è stato considerato una persona che aveva la capacità di stordire i suoi clienti con un fiume di parole. E molti pensarono che la vendita fosse basata sulla tecnica dell’ “asfissia” da oratoria.
Oggi, la principale caratteristica di un ottimo venditore, è quella del “saper ascoltare” il suo cliente. Concetto opposto!
Il silenzio qualificato in sostituzione del rumore parolaio; ciò ha prodotto, creativamente, la straordinaria e potente tecnologia di comunicazione: il silenzio! Ti ascolto per capire e comprenderti e comprendendoti posso aiutarti meglio e di più.
La creatività è definita come la capacità di creare, la fertilità d’immaginazione, l’originalità inventiva.
Mi piace aggiungere che la creatività è soprattutto la capacità psicologica di uscire dagli schemi. L’abitudine alla curiosità e al chiedersi costantemente: perché? Perché ciò avviene? Deve essere proprio così?
A quarant’anni la nostra capacità creativa è circa il 5% della creatività che avevamo a tre, quattro anni. Sono l’abitudine, l’atteggiamento mentale passivo e la pigrizia che caratterizzano la nostra vita i veri responsabili di tale deterioramento.
Perché quindi non impiegare il tempo in modo più proficuo e creativo?
Scoprire nuove idee, modificare, anche di poco, le nostre abitudini, immaginare un modo nuovo di dire anche le cose più semplici o l’imporci di ascoltare in modo diverso il nostro interlocutore sono un buon inizio per rafforzare la nostra creatività ed uscire dall’inedia mentale.
Il creare di proposito è un lavoro che consiste nel comprendere ed utilizzare i processi che ci permettono di farlo e che si possono argomentare all’interno di fasi che possono portarci agevolmente ad un soddisfacente risultato finale. Intuizione, immaginazione, simulazione, applicazione.
Tu hai creatività?
Scrivi la tua esperienza nei commenti.

Renato Tonon
Formatore e coach di manager e reti vendita in importanti aziende nazionali e PMI, con esperienza speciale nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.Autore di libri e corsi sulla vendita, sul management, sul team working e sulla comunicazione.
Ha collaborato con l'università di Padova.





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