Saper comunicare con i collaboratori è una delle doti fondamentali del manager di oggi perché aumenta le prestazioni del team e quindi l’efficienza del manager.
Ogni volta che un dirigente comunica con un collaboratore fa formazione.
Quando un dirigente non riesce più a vedere i difetti del suo lavoro, significa che sta perdendo di vista i compiti del dirigere:
- fare il meglio possibile con ciò che è imperfetto
- rendersi promotore della crescita dell’azienda
- essere pioniere nel trovare nuove soluzioni migliorative
Per il manager, tutto ciò non è un problema, è semplicemente il suo compito!
Cosa vuol dire essere manager
Essere un manager comporta prendere le decisioni giuste e concentrarsi su:
- il rapporto con le informazioni
- il rapporto con gli altri e l’aumento dell’influenza sugli altri
- il rapporto con sé stessi (non sei quello che credi, ma quello che pensi )
Per aiutare i manager a prendere le decisioni giuste abbiamo preparato un elenco di 4 principi dai quali poter prendere spunto per svolgere efficacemente il ruolo di dirigente d’azienda e migliorare il rapporto con i propri collaboratori:
- Pretendere da se stessi più di quello che gli altri si attendono. (I collaboratori devono essere fieri di avere un capo attivo e che decide volentieri).
- Non offendere i collaboratori chiedendo loro troppo poco: i collaboratori sono dei dirigenti in potenza.
- Offrire partecipazione ai collaboratori più di chiunque altro.
- Proteggere il collaboratore dandogli la sicurezza della quale ha bisogno per poter conseguire risultati da primato.
Questi principi, applicati alla gestione dei rapporti danno ottimi risultati a tutti i livelli della linea di comando.
La mia esperienza di formatore di dirigenti
Nella mia esperienza di coach posso affermare con certezza che tra i manager, in particolare tra i giovani, l’applicazione pratica e scrupolosa dei principi elencati qui sopra risulta essenziale per raggiungere il successo.
Il buon manager fa crescere i propri collaboratori
Fai crescere i tuoi collaboratori e nello spiegare e dimostrare come svolgere il lavoro comportati come un insegnante, offri al collaboratore la possibilità di impratichirsi, rivedendo in modo critico il risultato acquisito e gratificandolo per i suoi successi.
Per dirigere al meglio utilizza la motivazione, il riconoscimento e il biasimo
– La motivazione
Per motivare i dipendenti usa il coinvolgimento: ricorda che per il collaboratore la propria idea è sempre più valida della migliore idea del capo, perciò imporre una direzione non è sempre l’azione migliore per far agire il dipendente al meglio. Fa sì che le tue idee vengano accettate perché riconosciute come migliori.
– Il riconoscimento
Il riconoscimento deve essere motivato da fatti concreti altrimenti diventa una presa in giro. Se un manager sarà capace di riconoscere efficacemente, anche il suo biasimo assumerà valore.
– Il biasimo
Il biasimo aiuta, se opportunamente gestito, a produrre miglioramento.
Per gestire al meglio il biasimo suggerisco sinteticamente nel colloquio col collaboratore, questi passaggi:
- manifestare atteggiamento positivo nei confronti del collaboratore (es.:“apprezzo il suo impegno”);
- esporre il fatto oggetto del biasimo, mantenendosi neutrali;
- chiedere il giudizio al collaboratore e tacere (es.: lei pensa che ciò sia bene, giusto? Lei ne è fiero?) e solo dopo che il collaboratore ha espresso un suo giudizio sul fatto passare al punto 4);
- riconoscimento: bene, mi fa piacere che ciò sia anche il suo modo di vedere!
Successivamente passare all’azione e:
- stabilire un obiettivo concreto: Che cosa propone? (per risolvere il problema).
William Bolitho in “Dodici contro gli dei” disse:
La cosa più importante nella vita non è quella di capitalizzare i propri successi, questo lo può fare chiunque. Veramente importante è saper approfittare delle proprie incapacità.
Cos’è quindi il Management
Incoraggiare e far avanzare gli uomini, senza imporsi.
Valutare l’operato degli altri è soprattutto agire sugli altri positivamente.
Tale processo di buon management può così essere gestito:
- 1^ fase: lasciare che il collaboratore tracci da solo il proprio quadro (cosa è riuscito particolarmente bene; di che cosa è fiero? Che cosa piace fare?).
- 2^ fase: aiutare il collaboratore a porsi degli obiettivi concreti.
- 3^ fase: stabilire insieme, per iscritto, le conclusioni della valutazione.
Conclusione
Sappiamo che essere dirigente d’azienda è un lavoro pieno di sfaccettature che spesso pochi capiscono.
Se vuoi, raccontaci la tua esperienza nei commenti o scrivicosa ne pensi delle nostre soluzioni.
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Renato Tonon
Formatore e coach di manager e reti vendita in importanti aziende nazionali e PMI, con esperienza speciale nella gestione delle risorse umane e nella loro valorizzazione.Autore di libri e corsi sulla vendita, sul management, sul team working e sulla comunicazione.
Ha collaborato con l'università di Padova.





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